Chiesa di San Marco e Lorenzo

🎧 info-point realizzato da Martina Chiarini, Gabriele Rossi, Caterina Vignali

La Chiesa di San Marco e San Lorenzo, come si può notare dal nome, ha due titolari poiché è il riconoscimento di due antiche chiese: la storica Chiesa di San Marco del 1250, che sorgeva al posto dell’attuale chiesa e l’arcaica chiesa di San Lorenzo.

A curare la ricostruzione della contemporanea chiesa fu il rettore della chiesa di San Lorenzo, Don Francesco Rilli, e l’edificio venne consacrato il 5 settembre 1784 dal Vescovo aretino Niccolò Marcacci.

Le origini della Chiesa sono contemporanee al vicino Castello dei Guidi e alla Badia di San Fedele.

La Chiesa presenta una semplice facciata esterna, introdotta da una scala settecentesca.

L’interno dell’edificio è caratterizzato da un impianto a navata unica, scandito da lesene di vario ordine; la volta a botte è interrotta dalla presenza di sei fasce.

Le numerose cappelle laterali mostrano tabernacoli di gusto tardo barocco, arricchite dalla presenza di significative pale, mentre dietro l’altare maggiore, nel coro, si nota la presenza di un organo, opera dei maestri organari toscani del 1700.

Tra le opere degne di menzione all’interno della Chiesa ricordiamo la Pentecoste, risalente al 1575 circa e situata nell’altare laterale di destra e la Deposizione, entrambe opere di Francesco Morandini, pittore allievo di Giorgio Vasari, originario di Poppi, per questo detto il Poppi.

La deposizione di Cristo nel Sepoclro

Il dipinto risulta attribuito al Morandini nelle antiche guide ottocentesche della città nelle quali si tramanda inoltre che il pittore abbia voluto effigiare nella figura di San Giovanni una delle due sorelle entrambe appartenenti all’ordine del monastero dell’Annunziata a Poppi. La tela è generalmente datata tra il 1584 e la fine dell’ottavo decennio, epoca in cui si situano anche le altre repliche dello stesso soggetto a Castiglion Fiorentino, a San Miniato al tedesco a Berlino e a Poznan. L’opera propone accenti di particolare pietismo sconosciuti come stato giustamente sottolineato alla tradizione iconografica Fiorentina anche all’interno dello stesso ambito vasariano. il Poppi desunse forse indirettamente da Giovan Battista Naldini di ritorno da un suo soggiorno a Roma conclusosi intorno al 1579, le dolenti movenze della madonna e le cupe atmosfere riscontrabili in opere romane di Jacopo Del Conte e di Scipione Pulzone fedeli al modello iconografico affermatosi da Sebastiano del piombo in poi. Una datazione Alla fine degli anni Ottanta, inoltre, sembra confermata dall’analogia tra la composizione scenica di questo dipinto e quello della Sacra Famiglia del Museo di Santa Barbara in California dove “L’eleganza delle forme ancora squisitamente manierata si posa perfettamente alla ormai preponderante intonazione devozionale” (fonte: Artusca – Percorsi dell’Arte).

Particolarmente interessante è anche la Resurrezione di Lazzaro, olio su tela realizzato nel 1619 dal pittore veronese Jacopo Ligozzi. L’opera è situata in prossimità dell’altare laterale sinistro, vicino alla zona presbiteriale della Propositura.

Resurrezione di Lazzaro

Il dipinto è firmato e datato sotto il sandalo destro di Cristo (IACOPO LIGOZZI f. 1619). La collocazione originaria era sull’altare di San Nicolò a destra dell’altare Maggiore.Per le opere esiste un bellissimo disegno preparatorio quadrettato (Parigi Louvre datato 1616). Tra la preparazione del dipinto e la sua esecuzione è passato dunque un lungo periodo. La composizione è forse un po’ confusa e rileva nelle varie figure il ricordo di esperienze diverse, dal Manierismo ancora evidente nella figura contorta di Lazzaro alla pittura riformata del Cigoli e di Santi di Tito nel gruppo degli astanti. è possibile che nella esecuzione del dipinto, che mostra notevoli differenze di qualità da figura a figura e una tecnica pittorica non del tutto corrispondente a quella del Ligozzi, siano intervenuti aiuti o seguaci del maestro (forse il figlio Francesco). In effetti sotto lo strato pittorico è stato possibile vedere grazie alla riflettografia a raggi infrarossi, un precedente disegno preparatorio molto più vicino al modello del Louvre (fonte: Artusca – Percorsi dell’Arte).

Luoghi d’interesse nelle vicinanze

Illustrazione di Massimo Tosi da www.millenaria.net

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Chiesa di San Marco e Lorenzo (te sei qui)

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Castello

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Chiesa della Madonna del Morbo

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